Wednesday, September 17, 2008

Il cammino di Maria Maddalena. Un percorso antropologico lungo il sentiero di pellegrinaggio della nuova spiritualitá

Si tratta di un saggio antropologico che descrive una nuova forma di pellegrinaggio relazionata alla figura di santa Maria Maddalena che si è sviluppata negli ultimi 25 anni.
Influenzati dai movimenti religiosi della “New Age” e del neopaganismo, pellegrini provenienti dall’Europa e dagli Stati Uniti visitano santuari cattolici in Francia che essi associano a Maria Maddalena. Le loro credenze e i rituali che questi pellegrini effettuano sono tutt’altro che cattolici, essi considerano infatti Maddalena come un equivalente femminile del Cristo e vogliono tornare ad impossessarsi di luoghi sacri che ai loro occhi sono stati fino ad ora monopolizzati dalla chiesa cattolica.
L’autrice ha accompagnato un gruppo di pellegrini italiani nell’ estate del 2003 visitando con loro diversi posti in Francia da essi considerati come “luoghi di potere”. Si tratta di chiese cattoliche dedicate a santa Maria Maddalena in Provenza, santuari dedicati a statue della madonna dal colore oscuro descritte come “madonne nere” o rovine relazionate con gli ordini eretici dei catari o dei templari.

Il cammino di Maria Maddalena è un percorso di pellegrinaggio in Francia che si sta lentamente costituendo e che dall’inizio degli anni 90 attrae un crescente numero di pellegrini provenienti dall’Europa, ma anche dagli Stati Uniti. Anna Fedele è stata la prima a segnalare la presenza di questo percorso di pellegrinaggio e in questo libro presenta una prima descrizione ed analisi delle credenze e delle pratiche religiose dei pellegrini di Maria Maddalena.

Il libro descrive anche il cammino di esegesi del personaggio di Maria Maddalena attraverso i secoli partendo dai vangeli fino ad arrivare ai giorni nostri e al bestseller “Il codice Da Vinci” di Dan Brown (2003).

Il libro non è stato ancora tradotto in italiano, ma sono disponibili ulteriori informazioni sui pellegrini di Maria Maddalena in spagnolo, inglese, francese.

Per visitare il sito web del libro e vedere la mappa del cammino di Maria Maddalena:
http://www.lookingformarymagdalene.com/


Per leggere un articolo in inglese sui pellegrini di Maria Maddalena:

http://antropologia.uab.es/Periferia/catala/numero5/AnnaFedele.pdf


Lungo il cammino di Maria Maddalena

Ho cominciato ad interessarmi per l'antropologia grazie alle ricerche fatte in quest’area per la mia tesi di laurea. Studiando la re-interpretazione in chiave femminista delle figura mitologica di Medea fatta dalla scrittrice tedesca Christa Wolf, ho scoperto la corrente della teologia femminista e la rilettura che si faceva di certe figure femminili importanti nella mitologia e nella tradizione cristiana.

Una volta iniziati gli studi di antropologia mi sono specializzata nello studio dei nuovi movimenti religiosi e in particolare ho fatto ricerche su di un movimento che nasce negli anni 70 tra l’Inghilterra e gli Stati Uniti e che prende il nome di neopaganesimo. Gli esponenti di questo movimento si definiscono come gli eredi di una antica tradizione pre-cristiana basata sulla venerazione di una divinità femminile identificata come “la Dea Madre”. Secondo gli esponenti del neopaganesimo, le religioni di tipo monoteista e in particolare le religioni cristiane sarebbero basate su principi definiti come “patriarcali” che negherebbero la importanza della donna e anche del culto della Dea Madre nel passato come nel presente.
Basandosi su libri come quello di Margareth Murray, che postulò negli anni ‘20 l’esistenza di una continuità tra i culti pagani pre-cristiani e le pratiche si stregoneria del medioevo, i neopagani si credono parte di un movimento che attraverso i secoli avrebbe custodito i segreti legati al culto della Dea Madre.

Attingendo da queste teorie, una frangia del movimento neopagano, identificata nell’ambito della antropologia religiosa come movimento della “spiritualità femminista”, rivendica la importanza di Maria Maddalena al fianco di Gesù. Secondo gli esponenti della spiritualità femminista, la chiesa cattolica avrebbe deliberatamente manipolato la storia di Gesù, mettendo in secondo piano Maria Maddalena che sarebbe stata in realtà la compagna sia spirituale sia di vita di Gesù ed una sacerdotessa del culto della Dea Madre.

Maria Maddalena è un personaggio complesso della tradizione cristiana, come spiega la teologa Lilia Sebastiani nel suo libro Tra/Sfigurazione. Il personaggio evangelico di Maria di Magdala e il mito della peccatrice redenta nella tradizione occidentale (edito da Queriniana nel 1992).
Maddalena diventa il simbolo di peccato e redenzione solo a partire della fine del sesto secolo, quando il papa Gregorio Magno dichiara che tre figure femminili dei vangeli, Maria Maddalena, Maria di Betania e la peccatrice anonima che unge i piedi di Gesu, sono in realtà la stessa persona. Solo nel 1969 la chiesa cattolica ha dichiarato la rinnovata distinzione tra queste 4 figure femminili che nella tradizione ortodossa sono sempre state concepite come separate.

Ma cosa dicono allora di Maria Maddalena i vangeli? Dai vangeli canonici sappiamo che Gesu guarisce Maddalena allontanando da lei sette demoni. Maddalena diventa sua discepola e sta al suo lato persino durante la crocifissione. Ella è la prima a vedere e a parlare con il Cristo risorto e a portare il suo messaggio agli apostoli. Viene definita per questo apostola apostolorum.
Nei vangeli gnostici troviamo invece un riferimento a Maria che è stata identificata con Maria Maddalena. Nel vangelo di Filippo, in un versetto che ha causato molte controversie si legge che Gesù soleva baciare Maria sulla bocca. Maria appare nei vangeli gnostici come la discepola prediletta di Gesù e a lei viene anche attribuito l’unico vangelo che porta il nome di una donna, il vangelo di Maria.

Le teorie sulla possibile relazione sessuale tra Gesu e Maria Maddalena si diffondono soprattutto nel ventesimo secolo attraverso un manoscritto anonimo tradotto e pubblicato dal poeta tedesco Rainer Maria Rilke nel 1910 e un racconto poco conosciuto del romanziere inglese D.H. Lawrence nel 1931.

Nel 1982 i tre giornalisti britannici Michael Baigent, Richard Leigh e Henry Lincoln pubblicano “Il Santo Graal”, (The Holy Blood and the Holy Grail) che diventa un bestseller. Basandosi su dei manoscritti trovati alla Bibliotheque Nationale de France, grazie all ‘aiuto di un esoterista filomonarchico francese, probabile autore dei manoscritti, i tre giornalisti scoprono quello che definiscono il segreto della Sangraal o del sangue reale. Maria Maddalena sarebbe in realtà la sposa di Gesu, e madre dei suoi figli che avrebbero poi dato origine alla stirpe dei Merovingi. Questo segreto sarebbe stato custodito attraverso i secoli da un ordine chiamato il Priorato di Sion, di cui avrebbero formato parte figure illustri come Leonardo da Vinci, Isaac Newton e Jean Cocteau. Una figura chiave del Priorato di Sion sarebbe l’abate Saunière che nella sua residenza a Rennes le Chateau nel sud ovest della Francia, si era arricchito misteriosamente.

Per il suo bestseller il Codice da Vinci, Dan Brown attinge liberamente dalle teorie dei tre giornalisti e si è trovato coinvolto in una causa legale con questo autori che lo accusarono di plagio. La idea che Maria Maddalena sia stata rappresentata da Leonardo da Vinci accanto a Gesu nella ultima cena, Dan Brown la recupera invece dagli autori britannici Lynn Picknett e Clive Prince, autori di “La rivelazione dei templari”.

Ho iniziato le ricerche per la mia tesi un anno prima della pubblicazione del romanzo di Dan Brown. Ho studiato i pellegrini che si recano a visitare determinati posti in Francia che essi considerano relazionati direttamente o indirettamente con Maria Maddalena. Essi considerano che i catari ed i templari facessero parte di un movimento segreto all’ interno della religione cristiana che conosceva la vera identità ed importanza di Maria Maddalena e venerava la Dea Madre recuperando antichi valori pre-cristiani. L’interesse di questi pellegrini per la figura di Maria Maddalena non è legato al “Codice da Vinci”. Essi hanno spesso una loro propria teoria del tutto personale sulla importanza e il significato di Maria Maddalena e conoscevano i libri di autori come Anne e Daniel Meurois-Givaudan che si erano interessati alla figura di Maria Maddalena già negli anni ‘90. Assidui lettori di testi esoterici legati alla cosiddetta spiritualità New Age questi pellegrini di origine italiana, spagnola, britannica e statunitense vogliono conoscere i luoghi in Francia dove, secondo una leggenda cristiana, Maria Maddalena è vissuta dopo la crocifissione.

Il successo del “Codice da Vinci” non era secondo me un fenomeno imprevedibile ed era, in un certo senso, stato preannunciato in forma ironica da Umberto Eco nel suo “Il pendolo di Focault”.
Dan Brown ha saputo riunire delle tematiche che già da vari anni interessavano i lettori della letteratura legata alla “New Age”, le ha mescolate con alcune idee legate alla spiritualità femminista e ha saputo raccontare il tutto usando luoghi dal successo garantito come il Louvre, Harvard e Westminster Abbey con luoghi meno conosciuti e quindi intriganti come la chiesa di Saint-Sulpice a Parigi e Temple Church a Londra. Centinaia di curiosi che la stampa statunitense ha definito come i pellegrini di Da Vinci, visitano il cenacolo a Milano, si fermano a studiare i quadri di Leonardo al Louvre ed osservano meticolosamente la dislocazione di statue ed incisioni nella chiesa di Saint-Sulpice.

Scontenti delle figure femminili che la tradizione cristiana offre loro, lasciandoli scegliere tra una madonna vergine ed immateriale ed una Eva peccatrice, i lettori occidentali di questa era che si dice post-cristiana si sono invaghiti ancora una volta di una Maddalena sensuale e provocatrice che questa volta non rappresenta più la peccatrice pentita, ma si è adattata ad un altro modello classico attribuito alla donna, quello della moglie e madre.

Il risultato di una rilettura contemporanea e apparentemente femminista legata al Santo Graal è deludente. Maria Maddalena, l’unica donna che nei vangeli non viene associata ad un uomo, e prima testimone della sua resurrezione viene invece ridotta a mero contenitore del “sangue reale” di Gesù.




Bibliografia:

Baigent, M., Leigh, R. y Lincoln, H. 1996 (orig.1982) The Holy Blood and the Holy Grail. London: Arrow Books
Brown, D. 2003 Il codice da Vinci. Roma: MondadoriEco, U. 1988 Il pendolo di Focault. Milano: Bompiani
Lawrence, D.H. 1928 The Escaped Cock.
Meurois-Givaudan, Anne e Daniel, Memorie di un Esseno, vol.I e Vol. II. Edizioni Amrita. 1986.
Murray, M. 1921 The Witchcraft in Modern Europe. Oxford: Oxford University Press. Tradotto in italiano da Astrolabio con il titolo: “Il Dio delle streghe”. 1972
Rilke, R.M. 1910 L’Amour de Madeleine



Altre pubblicazioni dell'autrice:

- “Sacred Blood, Sacred Body: Learning to Honor Menstruation on the Path of Mary Magdalene”, in: Periferia, Nr. 5, 2006 (
http://www.periferia.name/)

- Coordinazione del Numero 7 della rivista Quaderns-e, dell' Istituto Catalano di Antropologia; Anna Fedele, Graef, C. and Ibars, L. (coords.) “Recorreguts Religiosos a Catalunya”, Number 7, (2006) Quaderns-e , (
http://www.icantropologia.org/quaderns-e)

- “Sur le chemin de Marie Madeleine. Des lectures au pèlerinage”, in : Quaderns-e, nr 7, 2006 (
http://www.icantropologia.org/quaderns-e)

-“La provocadora Medea de Christa Wolf. Una figura mitológica de la alteridad representada en clave femminista”, in: Sobre la guerra y la violencia en el discurso femenino (1914-1989). Ed. Rosa Rius Gatell. (Barcelona: Publicacions i Edicions de la Universitat de Barcelona, 2006)

- “La figura del Cristo de Lepanto en la Catedral de Barcelona, puerta hacia el mundo de arriba para la comunicación y la negociación con lo Divino”. Actas del IX Congreso de Antropología FAAEE. (Barcelona, 2002)

Anna Fedele

È un’antropologa e attualmente lavora come ricercatrice universitaria presso il CRIA-Lisbon University Institute a Lisbona e collabora con il Groupe de Sociologie Politique et Morale (GSPM) di Parigi che è associato con la École des Hautes Études en Sciences Sociale set le Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS).

Durante il primo semestre del 2010 é stata Visiting Fellow presso il dipartimento di antropologia della Stanford University.

Ha finalizzato gli studi di dottorato in antropologia sociale e cultural presso la École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi e la Universidad Autonoma de Barcelona.

Tesi di dottorato (in inglese) dal titolo: Mary Magdalene Menstrual Blood and Mother Earth. An Anthropology of Spiritual Feminist Pilgrimages in Contemporary France and Catatonia.
(Maria Maddalena, il sangue mestruale e la Madre Terra. Uno studio antropologico sui pellegrinaggi della spiritualitá femminista in Francia e Catalogna)

2004 Master in antropologia sociale e culturale a Barcellona.

Dal 2003: Co-direttrice del gruppo di ricerca “Religione, Rituale e Potere” dell’Istituto Catalano di Antropologia.

2000 Corso di specializzazione in antropologia culturale presso l’università degli Studi di Padova

1999 Vincitrice del premio Agostino Gemelli per la miglior laurea in Lingue e letterature straniere nell’anno 1998 all’università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia.

1998 Laurea in Lingue e letterature straniere all’universita Cattolica di Brescia con una tesi in letteratura tedesca dal titolo: La figura di Medea quale guaritrice e maga nel romanzo ‘Medea-Stimmen’ di Christa Wolf.